Da qualche tempo non si fa altro che parlare di infografica. Vuoi capire come si vende il tuo prodotto?
Ecco qui spiegato il processo con una bella infografica.
Hai bisogno di comprare una macchina? Guarda l’infografica per capire come ottenere il prezzo migliore.
Vuoi un suofflé che non si sgonfi appena uscito dal forno? Questa infografica ti renderà lo chef perfetto.

Ma cosa è esattamente un’infografica?

Hai in mente quando cerchi di spiegare un concetto semplice a un tuo amico e lui non lo capisce? E nonostante tu glielo spieghi con parole diverse, facendo esempi e metafore più facili, lui continua a non capire? Allora sbotti tra lo spazientito e l’ironico: “Vuoi che ti faccia un disegnino?”.

Ecco l’infografica è proprio quello: un disegnino per chi non capisce, o meglio, per chi non ha tempo di capire. 

Il fatto è che oggi la comunicazione si è notevolmente velocizzata e bla bla bla sulla retorica della tecnologia e dei tempi moderni, con buona pace di Charlie Chaplin. Ma il punto è che alla quantità e velocità della comunicazione non corrisponde oggi né corrisponderà domani la quantità e velocità dell’assimilazione. Il cervello è sempre lo stesso.

E così ci si illude che un disegno senza spiegazione ci possa far apprendere meglio i concetti. O meglio, si dedica all’apprendimento il minor tempo possibile illudendoci che sia sufficiente. Ed ecco arrivare in nostro soccorso l’infografica che a un primo colpo d’occhio ci spiattella là tutte le informazioni. Senza perdere tempo. Una sorta di gioco dei mimi senza vincitori.

Ovviamente il tutto condito da introduzioni e disquisizioni inutili che servono soltanto alla Seo per farci trovare prima su Google…. (Non aprire questo link se ti occupi di Seo. Potrebbe non piacerti. Se invece non te ne occupi e non sai neanche cosa significhi Seo, non leggerlo comunque, tanto vivi felice lo stesso).

Quindi, stavo dicendo, ci perdiamo nello scrivere o leggere una marea di parole generiche e quando si arriva al concerto fondamentale: voilà, un disegnino colorato.

I miei genitori appartengono a quella generazione che, se non capiva qualcosa, aspettava che la vita gliela spiegasse. Io andavo a chiedere a mamma o papá che, se non riuscivano, ci provavano ancora e riprovavano. Infine l’infografica me la disegnavano con l’indice nell’aria: un movimento lento che tracciava una linea a coprire la distanza tra me e la Treccani.

Io vorrei ancora assaporarmi una spiegazione. Capirla lentamente, farla mia e ragionarci su per poi condividerla ed essere in grado di spiegarla un giorno e senza cercare freneticamente un foglio di carta dove abbozzare un disegnino.

C’era una volta Power Point. Anche lì schemi e disegni, ma almeno qualche frase o didascalia su cui bisognava saper applicare la tecnica della sintesi ed era indispensabile interagire sfogliando le pagine anche solo con un click.
Ci era sembrata una modernità assoluta. A qualcuno sembra ancora. Ma i tempi sono cambiati.

Ora chi avvisa Renzi?

Per concludere ecco qui la nostra infografica di questo articolo.

infografica schema